Vaiolo delle scimmie, sintomi, trasmissione, vaccino e informazioni utili

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Il 14 agosto 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato un’emergenza sanitaria globale a causa dell’epidemia di mpox (conosciuta anche come vaiolo delle scimmie) in Africa, con una concentrazione particolarmente elevata nella Repubblica Democratica del Congo. Questa dichiarazione non significa che ci stiamo avvicinando a una nuova pandemia globale con possibili lockdown, ma piuttosto evidenzia la gravità della situazione, soprattutto nei paesi africani, e la necessità di una risposta internazionale coordinata per contenere la diffusione del virus.

L’epidemia sta suscitando preoccupazione anche a causa dei recenti casi segnalati in Paesi dove l’mpox non è endemico, come Burundi, Rwanda e Uganda. Questo allarme è stato ulteriormente accentuato dalla scoperta di un caso in Svezia, legato a una persona proveniente dall’Africa.

Perché si chiama mpox e non vaiolo delle scimmie?

L’OMS ha deciso di adottare il nome mpox per evitare connotazioni negative associate al precedente nome, Monkey Pox (vaiolo delle scimmie). Due sono i principali motivi di questa scelta:

  • Evitare fraintendimenti: Il nome “vaiolo delle scimmie” potrebbe indurre le persone a pensare erroneamente che la malattia sia limitata esclusivamente alle scimmie, come accade con alcuni avvisi fuorvianti sui prodotti di consumo.
  • Prevenire correlazioni razziste: Il vecchio nome poteva alimentare stereotipi e associazioni razziste, che l’OMS ha ritenuto opportuno evitare.

Che cos’è mpox?

L’mpox è una malattia virale zoonotica, ovvero trasmessa dagli animali all’uomo. È causata dal virus monkeypox, appartenente al genere orthopoxvirus, la stessa famiglia del virus del vaiolo, del vaiolo bovino e del vaccinia virus. Anche se è un “cugino” del vaiolo storico, l’mpox è una malattia distinta, con caratteristiche e rischi specifici.

Come si trasmette mpox?

La trasmissione del virus avviene principalmente tramite:

  • Contatto diretto con lesioni cutanee (anche microlesioni invisibili) o fluidi corporei di una persona infetta, soprattutto a seguito della rottura delle pustole.
  • Contatto con oggetti contaminati, come indumenti, biancheria da letto o superfici su cui una persona contagiosa è entrata in contatto o su cui ha sudato.
  • Trasmissione verticale da madre a figlio durante il parto o attraverso l’allattamento.

Anche se la trasmissione per via aerea è possibile attraverso le microgoccioline (droplets), questa modalità richiede un’esposizione prolungata, come stare nella stessa stanza con una persona contagiosa per diverse ore. Una pubblicazione del 2022 ha dimostrato che in un’indagine condotta in un ambiente sanitario nel 2022 negli Stati Uniti, nessuno dei 313 operatori sanitari esposti a pazienti con mpox è stato infettato, confermando che la trasmissione per via aerea è estremamente improbabile.

Quali sono i sintomi di mpox

L’infezione da mpox si manifesta in due fasi principali:

  • Una fase iniziale simil-influenzale, caratterizzata da febbre, mal di testa e dolori muscolari.
  • Una fase successiva con la comparsa di un rash cutaneo che può essere confuso con altre infezioni dermatologiche.

È importante sottolineare che, sebbene la malattia sia meno mortale rispetto al vecchio vaiolo, la sua capacità di diffusione e la severità dei sintomi hanno reso necessaria una maggiore attenzione da parte delle autorità sanitarie internazionali.

Vaccinazione contro l’mpox: chi dovrebbe farla?

Il vaccino contro il vaiolo, che offre protezione anche contro l’mpox, rappresenta una risorsa fondamentale per contenere l’epidemia. Tuttavia, non esiste alcun obbligo di vaccinazione per la popolazione generale, e per la maggior parte delle persone non è necessario vaccinarsi.

Vecchio vaccino vs nuovo vaccino

Il vecchio vaccino contro il vaiolo, utilizzato in Italia fino al 1977, era basato su un virus vaccinia replicante. L’attuale vaccino, invece, utilizza un virus vaccinia ankara attenuato non replicante, il che riduce significativamente il rischio di complicazioni.

Nel 2022, in seguito all’allerta dell’OMS, il Ministero della Salute italiano ha messo a disposizione i vaccini di terza generazione contro il vaiolo, raccomandati esclusivamente per:

  • Operatori sanitari a rischio di esposizione.
  • Personale di laboratorio con possibile contatto diretto con orthopoxvirus.
  • Persone che vivono in aree endemiche o che viaggiano in queste regioni.
  • Popolazioni a rischio, come coloro che hanno contatti stretti con persone infette o appartengono a gruppi vulnerabili con una vita sessuale molto attiva.

Virologia dell’mpox: varianti e adattamenti

Esistono due cladi principali del virus mpox:

  • Clade I: la variante più virulenta.
  • Clade II: meno virulento, ma responsabile della maggior parte dei casi recenti.

Durante l’epidemia globale del 2022, è emersa una variante del Clade II, nota come Clade IIb, che ha mostrato una certa capacità di adattamento all’uomo, rendendo più complicate le strategie di contenimento.

Manifestazioni cliniche e complicazioni

L’infezione da mpox inizia con sintomi sistemici come febbre, mal di testa, mialgia e linfoadenopatia, seguiti dalla comparsa di un rash cutaneo caratteristico, che evolve da macule a papule, vescicole e infine croste. Durante l’epidemia del 2022, molti pazienti hanno riportato lesioni concentrate in aree genitali e perianali, spesso senza sintomi sistemici iniziali, complicando la diagnosi precoce.

Prognosi e trattamento

Sebbene nella maggior parte dei casi l’mpox sia autolimitante, con una durata di 2-4 settimane, può causare complicazioni gravi, specialmente nei bambini e nelle persone immunocompromesse. Nelle aree endemiche, come la Repubblica Democratica del Congo, il tasso di mortalità può raggiungere il 10%, con un impatto particolarmente elevato sui bambini sotto i cinque anni.

La prevenzione dell’mpox si basa su una combinazione di vaccinazione per le popolazioni a rischio e misure di controllo delle infezioni, come l’isolamento dei casi sospetti e la sanificazione accurata degli ambienti. Per quanto riguarda il trattamento, antivirali specifici come il tecovirimat sono stati utilizzati con successo nei casi più gravi, soprattutto nelle persone con compromissione immunitaria.

Fonti:

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    https://www.uptodate.com/contents/vaccines-to-prevent-smallpox-mpox-monkeypox-and-other-orthopoxviruses
  3. https://www.salutelazio.it/vaccinazione-vaiolo-delle-scimmie
  4. Circolare Ministero della Salute vaccino MPOX 2022
  5. https://www.epicentro.iss.it/mpox
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