Sapevi che la Sifilide fu curata con la malaria da un nazista?

La sifilide al microscopio
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La storia della sifilide e delle sue cure è ricca di episodi straordinari e sorprendenti. Tra questi, la più bizzarra fu la scoperta di una cura alquanto singolare, ma scientificamente rivoluzionaria, che ha portato al conferimento di un Premio Nobel.

Il trattamento della neurosifilide con la malaria è infatti una pagina affascinante della storia della medicina, che testimonia come la ricerca scientifica possa sfidare e superare i limiti delle conoscenze del tempo.

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La Sifilide, la piaga del 19° e 20° secolo

Alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, la sifilide era considerata una “malattia del secolo”. La neurosifilide, una forma avanzata della malattia, causava sintomi devastanti come paralisi, deliri e demenza, portando molte persone alla morte o al ricovero in manicomi.

A causare la malattia è un batterio Gram Negativo, il Treponema Pallidum, trasmesso principalmente per via sessuale o tramite contatto con sangue infetto.

In questo contesto drammatico, emerse la figura di Julius Wagner-Jauregg, un eminente psichiatra austriaco. Nel 1927, Wagner-Jauregg ricevette il Premio Nobel per la Medicina per la sua scoperta innovativa: l’uso della malaria per curare la neurosifilide.

In cosa consisteva il trattamento della Sifilide con la Malaria

Nel 1917, Wagner-Jauregg scoprì che inducendo la malaria nei pazienti con neurosifilide, la febbre alta causata dalla malaria poteva uccidere il batterio della sifilide. Il batterio della Sifilide, infatti, è sensibile alle temperature e non può sopravvivere a lungo a temperature superiori ai 37 gradi.

La cura consisteva nell’indurre la febbre malarica nei pazienti e successivamente trattarli con chinino per curare la malaria. La scoperta fu ispirata dall’osservazione di una paziente guarita dalla psicosi dopo aver contratto l’erisipela, una malattia che causava febbre molto alta.

I test sui soldati

Wagner-Jauregg testò il trattamento inoculando il parassita della malaria su 9 soldati, utilizzando specificamente il plasmodium vivax, il parassita responsabile della versione meno letale della malaria che causava altissime febbri intermittenti.

Di questi nove soldati, sei migliorarono notevolmente e due guarirono completamente. La scoperta fu accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica.

L’avvento della Penicillina e il declino della terapia malarica

Nonostante il successo iniziale, l’arrivo della penicillina nel 1928 e il suo utilizzo dal 1941 rese obsoleta la terapia con la malaria. La penicillina, infatti, si rivelò un trattamento molto più sicuro ed efficace per la sifilide.

La figura controversa di Wagner-Jauregg: era un nazista

La figura di Julius Wagner-Jauregg subì un duro colpo a causa della sua adesione al partito nazista e del suo supporto alla teoria dell’eugenetica. Nonostante la sua iscrizione sia stata rifiutata perché sua moglie era ebrea, l’utilizzo di tecniche oggi considerate disumane sui pazienti delle cliniche psichiatriche ha definitivamente macchiato la sua immagine.

Riferimenti e paper

La terapia malarica per la Sifilide

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