Ebola, cos’è, storia della scoperta, patogenesi e contagio

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La trasmissione di malattie infettive è uno degli argomenti più affascinanti e complessi della medicina moderna. Tra queste, l’Ebola si distingue per la sua letalità e per l’impatto devastante che ha avuto nelle regioni colpite. Esploriamo la storia, le epidemie, le caratteristiche del virus e i progressi nella lotta contro questa minaccia invisibile.

Breve storia di ebola

Il virus Ebola, spesso associato a immagini di terrore e devastazione, ha una storia che risale al 1976. La scoperta avvenne durante due epidemie simultanee in Sudan e nello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo). Il nome “Ebola” deriva dal fiume Ebola, vicino a uno dei focolai originali. Questo virus ha causato numerose epidemie con tassi di mortalità che variano dal 20% al 90%, a seconda della specie del virus coinvolta.

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La scoperta di Ebola

Nel 1976, Peter Piot e i suoi colleghi isolarono il virus per la prima volta. La scoperta avvenne in un laboratorio belga, grazie a un campione di sangue inviato da un medico nello Zaire in un thermos per il caffè.
Le condizioni precarie del laboratorio di allora non impedirono agli scienziati di identificare un virus dalle dimensioni e dalla forma inusuali, simile al virus Marburg. Era Ebola.

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La mortalità di ebola

Ebola è noto per la sua alta mortalità, che varia significativamente tra le diverse epidemie. Alcuni ceppi, come l’Ebola Zaire, possono raggiungere tassi di mortalità fino al 90%, mentre altri, come l’Ebola Sudan, hanno tassi intorno al 20%. La letalità di Ebola è dovuta alla sua capacità di causare danni estesi agli organi interni, provocare emorragie e indurre una risposta infiammatoria acuta che porta all’insufficienza multiorgano.

Che cos’è un filovirus

Ebola appartiene alla famiglia dei Filoviridae, noti per la loro forma filamentosa. Questi virus a RNA causano gravi febbri emorragiche negli esseri umani e nei primati non umani. I filovirus comprendono tre generi: Ebola, Marburg e Cueva.

Il genere Ebola include sei specie, di cui solo quattro (Zaire, Sudan, Taï Forest, Bundibugyo) causano malattia nell’uomo. Reston e Bombali, ad esempio, non sono patogenici per gli esseri umani, ovvero non causano malattia.

Come avviene la trasmissione di ebola

La trasmissione di Ebola avviene attraverso il contatto diretto con sangue, secrezioni e organi infetti. Spesso coinvolge gli operatori sanitari e i familiari dei malati. Anche durante i riti funebri, il rischio di contagio rimane elevato.

L’isolamento dei malati e l’uso di indumenti protettivi sono essenziali per contenere i focolai. Non esistono trattamenti specifici, ma nel 2019 è stato approvato il primo vaccino contro Ebola.

Una breve storia del virus marburg

Il primo filovirus scoperto non fu Ebola, ma il virus Marburg nel 1967, durante un’epidemia in Germania e Jugoslavia. Il virus Marburg, trasmesso dai pipistrelli, causò numerosi decessi tra i lavoratori dei laboratori. L’epidemia portò alla luce i rischi associati a questi virus e alla necessità di misure di biosicurezza rigorose nei laboratori.

Fu il primo filovirus scoperto.

Il comportamento di ebola: ospiti serbatoio

I pipistrelli della frutta sono probabilmente gli ospiti serbatoio del virus Ebola, ma dopo 50 anni qualcosa ancora non quadra e probabilmente la resilienza di Ebola è da attingere a più fattori e non possiamo semplificarla in “è nei pipistrelli”.

Che cos’è un ospite serbatoio

Un ospite serbatoio è un animale infetto che permette al virus di persistere nell’ambiente naturale senza causare il decesso dell’animale, o quantomeno causandolo su tempi molto lunghi. Questo permette al virus di riemergere periodicamente quando le condizioni ambientali favoriscono la trasmissione agli esseri umani.

Trattamento e prevenzione di Ebola

Il trattamento di Ebola è principalmente sintomatico, mirato a mantenere l’idratazione e supportare le funzioni vitali. Recentemente, terapie con anticorpi monoclonali come Inmazeb ed Ebanga hanno migliorato le probabilità di sopravvivenza. Il vaccino Ervebo (rVSV-EBOV) si è dimostrato efficace nel prevenire le infezioni.

Riferimenti e paper

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